Il problema pare essere comune a tutti, anche se alcuni lo nascondono meglio di altri, perché sono arrivati a fingere talmente bene di amare quello che fanno da non rendersene più conto.
Le soluzioni “popolari” al problema le conosciamo già: fare respiri profondi, mangiare sano e aggiungere, quando possibile, della sana attività fisica.
Ma non è sempre facile quando, nella stessa giornata, hai la quindicesima call nella terza to-do-list della business unit come se fosse antani.
E quando lo stress posa il suo macigno sul tuo stomaco, di solito, le mani puntano tutti un colpevole: l’urgenza!
L’unità di misura dell’urgenza è il tempo.
Minore è il tempo che mi separa dalla scadenza entro cui devo completare un compito maggiore è la sua urgenza.
L’urgenza crea lo stress, che potremmo definire in questo caso come la paura di non riuscire a fare ciò che devo fare in tempo.
Invece…
L’unità di misura di un obiettivo è il valore.
Domandati: quanto valore ha questa cosa che sto facendo? quanto è connessa con i miei obiettivi, personali o professionali? Fare questa azione mi avvicina ai miei obiettivi oppure no (oppure addirittura me ne allontana)?
Gestire lo stress significa avere controllo del proprio tempo, con azioni di valore.
Ovvero riconoscere dove si può incidere direttamente (azioni, parole, pensieri, emozioni, valori) e dove no (fattori esterni).